Tecnologia e design, la bellezza dove non te l'aspetti

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25/08/2017 Danilo Pagnin 2644

Bellezza e tecnologia dialogano da decenni, tuttavia la rivoluzione degli ultimi venticinque anni ha portato il design nelle nostre mani tutto il giorno, collegandole inesorabilmente.

Era il 1922 quando l'industriale americano Henry Ford scrisse sulla sua autobiografia "My life and work" una frase divenuta poi celeberrima:  "Any customer can have a car (Ford T) painted any colour that he wants so long as it is black", qualunque cliente può avere una Ford T del colore che vuole, purché sia nero. Sintetizzava un modello industriale in cui il design non era dettato dai gusti della clientela, bensì dall'orientamento del padrone.
Dopo decenni di consumismo, l'inversione di rotta è ormai totale: è assolutamente il gusto del cliente a determinare le scelte di design, in un rapporto biunivoco col produttore ma a netto vantaggio del cliente. Soprattutto dopo la rivoluzione tecnologica degli ultimi 25 anni, da quando è divenuta disponibile per tutti la telefonia mobile e si sono diffusi a macchia d'olio tablet personal computer.

Tecnologia e Bellezza
È noto lo sprezzante giudizio che Steve Jobs ha espresso a proposito del design delle prime Xbox Microsoft: non ho nulla contro, disse, ma sono oggettivamente brutte. La Apple da lui fondata è stata infatti l'azienda per definizione creatrice di un design minimal leggendario, copiato senza molti pudori da moltissimi concorrenti, o per lo meno inseguito e interpretato. Non c'è dubbio infatti che il disegno dei MacBook e di tutti i principali device di Apple sia studiato nei minimi dettagli: persino il portacavo del caricabatteria non è casuale, ma è un micro-oggetto gradevole e funzionale. È proprio quest'ultima parola la chiave del design Apple: la funzionalità. Nulla è lasciato al caso, nell'ossessione di una user experience che deve sempre trovare il gradimento dei clienti.
I concorrenti non sono stati a guardare: gli ultrabook Asus o gli Elitebook HP non sono certo oggetti sgradevoli alla vista.

Design tecnologico italiano
Non è tuttavia certo una scoperta di Jobs l'incontro tra tecnologia e bellezza: sfogliando un catalogo del design italiano o visitando la mostra permanente ad esso dedicato alla Reggia di Monza, emanazione del Triennale Design Museum di Milano, troverete decine e decine di oggetti tecnologici stupendi disegnati da nostri connazionali: tostapane, lampade, macchine da scrivere, televisori, apparecchi radio che hanno fatto la storia. Da Giugiaro ad Alessi, i nostri brand di creatività sono ormai nel mainstream culturale del design mondiale, e prodotti come la Vespa o la Fiat 500 sono ormai icone intramontabili.
Nel 2013 si è anche tenuto un progetto a San Francisco negli Stati Uniti dal titolo "Making in Italy-Making in Usa: Artisanship, Technology and Design. Innovating with Beauty” con all'interno la mostra "The new italian design" del Triennale Design Museum di Milano, curata dalla Fondazione Bassetti. Designer, produttori e artigiani italiani e americani hanno discusso per vari giorni dell'incontro tra tecnologia e bellezza, con il nostro know-how al centro.

Bellezza e tecnologia nel quotidiano
Nel famosissimo testo "Saper vedere l'architettura" del 1948 il celebre architetto e urbanista Bruno Zevi  affermava che l'unica forma di arte con la quale siamo quotidianamente costretti a convivere è l'architettura: un brutto palazzo o un brutto quartiere stanno davanti a noi ogni giorno, se ci passiamo davanti o ci abitiamo, mentre un brutto quadro o una brutta scultura si può scegliere o meno di vederli. E il disagio che il brutto ci provoca lo dobbiamo subire, è una sorta di piccola violenza visiva quotidiana che ci colpisce ogni giorno.
Dal 1948 molte cose sono cambiate, oggetti tecnologici come lavatrici, televisori -e oggi smartphone e computer- sono parte integrante della nostra quotidianità, e a questi oggetti in qualche modo il ragionamento di Zevi può essere esteso. Un brutto televisore, una brutta lavatrice o un brutto smartphone ci stanno davanti ogni giorno, siamo costretti a guardarli e a conviverci: ecco perché l'attenzione dei produttori si è sempre più adeguata al desiderio dei clienti di avere oggetti funzionali e insieme sempre più belli, come oggi ormai molti di questi sono, grazie ad un grande cura nel design.