
Sony World Photography Awards – Il concorso
Come sono organizzate le foto esposte? Il concorso è strutturato in più categorie, in funzione della tipologia di partecipante e della tematica affrontata. Una prima distinzione è tra Professional (fotografi professionisti), Open (appassionati di fotografia di ogni età, formazione e livello di esperienza) e Youth (giovani fotografi dai 12 ai 19 anni). Nell’ambito del concorso Open viene inoltre assegnato il National Award che premia la migliore immagine scattata per ogni paese partecipante, mentre nel settore Professional il massimo riconoscimento è rappresentato dal titolo di Photographer of the Year. La seconda differenziazione è di tipo tematico: si spazia da fotografie di street e di reportage (di forte impatto emotivo) a scatti concettuali e di architettura, da immagini di paesaggi e nature morte, a ritratti e immagini del mondo animale.
L’edizione 2017 ha confermato l’interesse mondiale per questo concorso con oltre 227.000 candidature arrivate da ben 183 paesi. Tra questi, l’Italia si è posizionata al terzo posto per numero di partecipazioni. Un successo importante che attesta il ruolo primario della fotografia come strumento di comunicazione universale, capace di veicolare efficacemente qualsiasi tipo di messaggio.

Partiamo dalla giuria incaricata di valutare le fotografie in concorso: un comitato di esperti di diversa origine geografica e background culturale, dall’Europa all’Africa. Tra loro anche un italiano, Denis Curti, direttore artistico della casa dei Tre Oci e anche curatore della mostra in Italia. Interessante il percorso che ha portato alla proclamazione dei finalisti e dei vincitori. E’ stato lo stesso Denis Curti a raccontarcelo durante l’inaugurazione: la valutazione degli scatti si è concentrata in una sola settimana, durante la quale la giuria si è chiusa in una stanza a visionare per ore migliaia di fotografie così tanto diverse tra di loro. Ciò che ne è venuto fuori è stato un lungo e appassionante dibattito sulla fotografia, che ha portato alla consapevolezza della necessità di adottare criteri di giudizio trasversali, che andassero oltre gli schemi nazionali e personali di ogni singolo giurato.
Tra i vincitori, anche molti italiani. Vi segnaliamo Alessio Romenzi, che ha vinto il concorso Professionisti nella categoria Attualità, con il bellissimo progetto We are taking no prisoners, sulla violenza e il terrore instaurati nella città di Sirte dallo Stato Islamico. A questa vittoria si aggiungono quelle di Alice Cannara Malan (My (m)other), Diego Mayon (Athens Studio) e Lorenzo Maccotta (Live chat studio industry), che si sono aggiudicati il terzo posto (anch’essi nella sezione Professionisti) rispettivamente per le categorie Vita quotidiana, Architettura e Storia contemporanea. Infine, il National Award per l’Italia è stato assegnato a Salvatore Mazzeo con lo scatto intitolato Il Venerdì Santo di Enna.

Quest’anno la mostra ha riconosciuto una menzione speciale al fotografo documentarista britannico Martin Parr, che è stato onorato con il premio Outstanding Contribution to Photography. Per celebrare l’unicità del suo linguaggio visivo, che mette in luce i drammi della quotidianità (come il consumismo), è stato predisposto all’interno del percorso espositivo uno spazio dove è possibile ammirare gli scatti di Parr in versione digitale. Ma non finisce qui: per tutto il periodo della mostra, Sony propone un ciclo di incontri aperti al pubblico «Conversazione sulla fotografia», che si terranno presso la Villa Reale ogni giovedì sera dalle 20 alle 22. Questi “talk” vedono la partecipazione di fotografi professionisti di calibro internazionale, che affronteranno tematiche diverse a seconda della serata, come il fotogiornalismo, la fotografia di attualità, sociale e documentaria.
Ricordiamo a tutti i fotografi professionisti, aspiranti o semplicemente appassionati che dal 1 giugno si sono aperte le iscrizioni per l’edizione 2018 dei Sony World Photography Awards. Non possiamo che augurare un grande in bocca al lupo a tutti i partecipanti!