Come scegliere il monitor per PC: luminosità e contrasto, due criteri da tenere in considerazione

Guida all'acquisto
02/12/2015 Monclick 27595

Scegliendo il monitor PC è bene considerare la luminosità massima possibile, il contrasto e il tempo di risposta. Questi parametri ci diranno come si vedranno i contenuti in condizioni non ideali. 

Quando si sceglie il monitor per PC spesso si prendono in considerazione la dimensione (diagonale), la risoluzione e il formato. Questi tre elementi in effetti sono quelli più importanti per determinare le caratteristiche di uno schermo, ma è bene considerare anche la luminosità massima possibile.

Questo parametro indica in sintesi quanta luce fa lo schermo. Un monitor ad alta o altissima luminosità sarà sufficiente a illuminare una stanza buia, non troppo grande, e può dare fastidio agli occhi se posizionato o regolato male. Ha però anche un vantaggio importante.

È l'arma principale che abbiamo per contrastare l'illuminazione elettrica, la luce del sole che entra dalla finestra e i riflessi. Se un monitor per PC è raggiunto da luce diretta (elettrica o solare) sarà più facile usarlo quanto più forte sarà la sua luminosità massima. Nella posizione sbagliata uno schermo poco luminoso potrebbe risultare del tutto inutilizzabile - salvo in orari serali e notturni.

L'unità di misura sono le candele al metro quadro (CD/mq), detto anche NIT. Il suo valore tipicamente sta tra 200 e 350 cd/mq, sufficienti nella maggior parte dei casi. Uno schermo con luminosità pari a 400 cd/mq è ancora relativamente accessibile come prezzo, mentre chi vuole un monitor da 800 candele o anche di più dovrà prepararsi a sborsare qualche migliaio di euro - ma si tratta di prodotti professionali.

La visibilità e la qualità dell'immagine sono legate anche al rapporto di contrasto, che confronta il bianco più brillante il nero più scuro che lo schermo può produrre. Schermi e televisori usano oggi il contrasto dinamico: significa che la luminosità è aumentata nelle parti bianche dell'immagine e ridotta in quelle scure, con risultati interessanti ma non sempre eccellenti.  La regola è semplice: più alto è il rapporto di contrasto e meglio è, perché le immagini saranno più precise e brillanti.

Infine, il tempo di risposta indica la "velocità" dello schermo nel cambiare immagine. Se per esempio il computer cerca di mostrare a schermo immagini di animali che si alternano 1000 volte al secondo, lo schermo non riuscirà a tenere il passo e ne mostrerà solo alcune. In questo caso, il tempo di risposta migliore sarà quello più basso. Valori troppo alti indicano che con i videogiochi e con le scene di azione più concitate ci potrebbe essere un "effetto ombra", vale a dire brutte strisce che seguono le figure a schermo. Questo una volta era un problema grave, mentre oggi è rarissimo incapparvi: meglio comunque cercare il minor tempo di risposta possibile.