Reti 5G, ovvero l'era dell'IoT: inizia la quarta rivoluzione industriale

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04/03/2019 Danilo Pagnin 2460

L'implementazione in tempi molto brevi di reti 5G pone le basi per una svolta epocale: dopo smartphone e smarthome, l'Internet of Things guiderà la Quarta Rivoluzione Industriale.

"Così come il 4G è stata l’era dello smartphone, ci aspettiamo che il 5G sarà l’era dell'IoT" ha affermato Luke Ibbetson, Chief Engineer - Group R&D di Vodafone. Se infatti i passaggi da 2 a 3 quindi a 4G hanno significato soprattutto maggior velocità di trasferimento dati ad uso in particolare di smartphone e tablet, favorendo tra le altre cose il grande sviluppo delle piattaforme entertainment via Internet come Netflix, le reti 5G portano la velocità di trasferimento dati a livelli inimmaginabili solo un decennio fa (leggi anche il nostro articolo sullo stato di avanzamento delle reti 5G), aprendo le porte ad applicazioni che rivoluzioneranno completamente il mondo della produzione, dei trasporti e sicuramente anche delle nostre vite. Dopo la macchina a vapore, che diede vita alla prima Rivoluzione industriale, si passò all'uso dell'elettricità (primo 900) e quindi dell'informatica (anni 70): con il 5G si apre un'era nuova, battezzata Quarta Rivoluzione Industriale per la prima volta alla fiera di Hannover nel 2011. Ma cosa significherà davvero la quarta rivoluzione industriale?
Reti 5G cellulari: cosa sono e cosa ci aspetta
Il cosiddetto cellular IoT consiste nel connettere un device elettronico (per esempio un sensore wireless) ad Internet attraverso le stesse reti in cui sono collegati gli smartphone e i tablet. Quando ti colleghi a Google maps o alla tua casella email, stai usando esattamente questo tipo di infrastruttura base, la cui semplicità consente applicazioni sconfinate se utilizzata con le future reti 5G. Secondo Ericsson (si, proprio la storica azienda pioniera dell'era dei telefoni cellulari), fino al 2023 la quantità di device connessi in questo modo aumenterà del 19% annuo su base mondiale, raggiungendo l'esorbitante numero di oltre 20 miliardi di device in rete. Ogni cella 5G sarà in grado di supportare fino a un milione di connessioni per km²: sembra un numero abnorme, ma prova ad immaginare una grande città con parchimetri, semafori, illuminazione pubblica, automobili, mezzi pubblici e smartphone interconnessi con una rete cellulare IoT (cioè la configurazione di una futura smart city), e il numero a quel punto non ti sembrerà così assurdo.
Ma oltre alle applicazioni per smart city, il 5G sarà in grado di integrarsi con gli sviluppi della AI (Intelligenza Artificiale), con potenzialità infinite legate all'automazione industriale e alla gestione dei trasporti: vediamo più da vicino cosa già sta succedendo e cosa succederà in un futuro molto prossimo.
 

5G e smart city

Nell'immaginario di molti restano indelebili le scene iniziali del film "Blade Runner", uno dei massimi esempi di fantascienza visionaria del cinema: l'ex agente Deckard viene prelevato mentre consuma un veloce pasto cinese per le vie di Los Angeles e portato con un drone volante dal suo ruvido e cinico ex-capo, presso la Centrale di Polizia. Nel cielo della città il drone incrocia molti velivoli simili, mentre la strumentazione di bordo garantisce un corridoio sicuro per arrivare a destinazione. Con le reti 5G questo sarà possibile: oltre ad avere una banda molto più ampia di quella delle attuali reti 4G LTE, il 5G è molto più stabile (con una latenza massima di 4 millisecondi) e in grado di erogare un segnale che mantiene la sua piena qualità anche con soggetti che si muovono ad altissima velocità (fino a 500 km/h), come ad esempio i treni ultraveloci, e raggiungere automobili a guida autonoma nonché garantire corridoi di volo per droni (compresi quelli per trasporto persone, come i Nexus, i taxi volanti di Next e Uber presentati al CES di Las Vegas a gennaio). Molto interessanti (e utili) saranno anche le applicazioni nel campo dell’emergenza medica, con ambulanze, posti di pronto soccorso e automediche collegate in rete in tempo reale per la condivisione di informazioni che potranno salvare molte vite umane.
 

Reti 5G e industria 4.0

Sicuramente ti sarà capitato di sentir parlare di industria 4.0, se non altro perché nel 2016 il Governo italiano varò il Piano Industriale 4.0 con misure a sostegno dell'automazione industriale con l'ausilio delle nuove tecnologie dell'Informazione, in particolare rivolto al settore manifatturiero. Già molte aziende utilizzano ampiamente la robotica, ma le attuali tecnologie wireless presentano ancora criticità che rendono non sempre fluida la gestione. Con l'avvento del 5G, nel giro di pochi anni, molti processi produttivi potranno essere convertiti ad un'elevata automazione, così come la gestione delle merci, dei trasporti e dei magazzini: non a caso i giganti principali dell'e-commerce stanno già lavorando alacremente all'automazione robotica, che verrà implementata in un futuro molto prossimo (e in parte è già in sperimentazione, ad esempio con le consegne via drone in alcune città americane). Entrare in un magazzino e vedere tanti droni di terra muoversi a gran velocità, prelevare merci dagli scaffali e portarla nei sorter per lo smistamento, dove droni volanti saranno pronti a partire per la destinazione, sarà uno scenario possibile grazie alle reti cellulari 5G. Ma oltre all'automazione, il 5G apre spazi sconfinati nel campo della gestione dei dati, che in sinergia con l'Intelligenza Artificiale consentiranno alle macchine di lavorare in modo totalmente interconnesso, "imparando" dagli umani e con la possibilità di un'autodiagnostica e autoriparazione che, secondo un rapporto preparato da GE Digital insieme alla società di ricerca Vanson Bourne, entro il 2020 saranno di qualità e velocità maggiori rispetto a quelle effettuate dagli umani.