HP Jet Fusion, le stampanti 3D production-ready per le aziende

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07/07/2016 Maria Antonia Frassetti 1793

La società statunitense ha presentato il primo sistema di 3D printing commerciale pronto per la produzione e open source. Saranno due le stampanti lanciate sul mercato: HP Jet Fusion 3D 3200 e HP Jet Fusion 3D 4200. Vi spieghiamo cosa hanno di innovativo.


Da tempo HP stava lavorando alla realizzazione di una piattaforma per la stampa tridimensionale professionale da utilizzare nell’ambito dell’industria. E finalmente, in occasione di RAPID (il grande evento dedicato all'additive manufacturing 3D di Orlando, in Florida), sono state lanciate le due stampanti 3D 3200 e 4200: entrambe si basano sull’innovativa tecnologia Jet Fusion 3D Printing Solution e si presentano come soluzioni complete e “aperte” a sviluppi futuri (dal punto di vista di materiali e software), in grado di operare su scala industriale. Secondo HP, le nuove macchine rivoluzioneranno i tradizionali concetti di progettazione, prototipazione e produzione nel settore manufacturing. Vediamo in che modo.

Jet Fusion 3D Printing Solution: i vantaggi
La nuova tecnica sviluppata da HP consente per la prima volta di gestire la stampa tridimensionale a livello di singolo voxel, il corrispettivo del pixel bidimensionale nella stampa 2D. Quali sono i plus di questa tecnologia? Sicuramente una maggiore precisione e cura del dettaglio. I componenti stampati in questo modo sono più elastici, ma allo stesso tempo più robusti e resistenti. Inoltre, il nuovo sistema è estremamente veloce e comporta per le aziende costi inferiori rispetto alle attuali stampanti 3D grazie a un workflow semplificato: la velocità di stampa sarebbe addirittura 10 volte superiore e a metà del costo abituale, senza per questo compromettere la qualità e la solidità del manufatto realizzato. 

La gestione del singolo voxel permette anche maggiore flessibilità e personalizzazione. E’ possibile, per esempio, applicare coloranti (ciano, magenta, giallo e nero) su ciascun voxel direttamente nella fase di stampa con un sistema a getto d'inchiostro: il risultato è la realizzazione di oggetti finiti già colorati, in tinta unita oppure con varie sfumature. Al momento, le Jet Fusion utilizzano materiali termoplastici per la stampa, ma per il futuro HP sta pensando ad altre tipologie di materiale, come il metallo e la ceramica. Inoltre, l’azienda sta lavorando affinché sia possibile stampare oggetti funzionali con informazioni integrate, come codici di sicurezza o contrassegni di tracciabilità. Addirittura, in un’ottica di sviluppo dell’Internet of Things, si potranno integrare sensori di vario tipo e componenti per la connessione Bluetooth già nel processo di stampa.

Vuoi saperne di più sulle stampanti 3D? Leggi “Stampanti 3D: come funzionano e a cosa servono?”

HP Jet Fusion 3D 3200 e 4200

La famiglia di printer 3D Jet Fusion prevede inizialmente due modelli, la 3200 e la 4200. La prima stampante si rivolge al mondo della prototipazione, la seconda invece è stata pensata sia per la prototipazione che per la produzione vera e propria, su piccola scala e a breve termine (per soddisfare richieste anche nella stessa giornata). Sarà la 4200 a essere commercializzata per prima, cioè verso la fine del 2016. Invece, per la macchina di gamma inferiore bisognerà aspettare l’inizio del 2017

Per la progettazione e la produzione delle due stampanti 3D, HP si è avvalsa della collaborazione di aziende importanti, particolarmente interessate allo sviluppo del 3D printing nell’industria, come Nike, BMW, Autodesk, Materialise e Siemens. Insieme alle Jet Fusion verrà fornito un set sincronizzato di strumenti che comprende un software intuitivo e una HP Jet Fusion 3D Processing Station con Fast Cooling in grado di gestire l’operazione di raffreddamento degli oggetti stampati in tempi brevi. Infine, va sottolineato che Jet Fusion 3D Printing Solution è la prima macchina ad essere pienamente compatibile con lo standard 3MF, il nuovo formato di file per la stampa 3D.