Droni, non più solo video. Ecco cosa possono fare

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09/06/2016 Alessandra Basile 2849

Tutti coloro che inizialmente pensavano che i droni fossero solo dei giocattoli molto costosi, si sono dovuti ricredere. Questi gioielli della tecnologia vengono utilizzati abitualmente per riprese aeree in tantissimi settori. La vera rivoluzione, però, è il loro impiego nella sicurezza, nel mondo medicale, dell'agricoltura... Un potenziale infinito.

Il vero nome del drone è "aeromobile a pilotaggio remoto", può essere di diverse dimensioni e pesi (dal piccolo quadricottero fino ad arrivare al drone che assomiglia a un elicottero che trasporta fino a due persone) e viene comandato da un pilota tramite un radiocomando. In genere il pilota rimane a terra, ma in alcuni casi può anche trovarsi su un dispositivo mobile vicino al drone.
I droni radiocomandati affondano le loro radici in ambito militare, già diversi decenni fa. Venivano usati prevalentemente per scopi militari e di spionaggio, ma negli ultimi anni diverse aziende hanno iniziato a produrre modelli dedicati anche ai civili. In prima battura, pensando al settore del modellismo, ma il successo è stato tale che è scoppiata subito la drone-mania.

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I primi utilizzi dei droni
Proprio perché i primi utilizzi al di fuori dell'ambito militare erano destinati al modellismo, i droni sono stati a lungo classificati come dei giocattoli poco conosciuti. Pilotabili tramite radiocomando o smartphone Android o iOS, è divertentissimo cimentarsi in acrobazie in volo: giri della morte, picchiate, virate e fermi a mezz'aria... Si possono passare ore ed ore a radiocomandare un drone. Si connette in Wi-Fi con lo smartphone, così potete condividere subito le vostre gesta.
I droni, però, si prestano soprattutto per le riprese aeree. Possono alzarsi in volto per svariate decine di metri, per non parlare di quelli professionali che hanno prestazioni ancora maggiori. Ormai tutti i droni hanno già incorporata una videocamera o dispongono dell'attacco per poter installarne una (l'ideale è abbinarvi un'action cam), perché le riprese dall'alto sono davvero spettacolari. In questi anni, fotografi e videomaker si sono attrezzati coi droni per disporre di immagini aeree suggestive e d'impatto. Ovviamente, in molti hanno pensato o stanno pensando di registrare con i droni radiocomandati dei video delle vacanze o delle loro escursioni. Volete mettere la ripresa di una gita in barca direttamente dal cielo?
Più di recente, invece, anche numerose aziende hanno pensato di realizzare degli originali video istituzionali con l'ausilio di un drone e distinguersi dai classici e un po' stantii video aziendali di una volta.

I droni nella pubblica utilità
Oltre al divertimento, è stato chiaro sin da subito che i droni radiocomandati avrebbero trovato la loro vera missione nella pubblica utilità. Le forze di polizia in tutto il globo li utilizzano per il monitoraggio aereo di alcune zone considerate ad alto rischio. Ad esempio il Governo americano e quello messicano controllano l'immigrazione clandestina alla frontiera tramite i droni con videocamera. Oppure per l'individuazione delle piantagioni di droga. Ovviamente non si sostituiscono alle forze dell'ordine, ma rappresentano un ausilio al loro lavoro.
Non solo, in caso di calamità naturali come terremoti o inondazioni vengono usati dalla Protezione Civile per controllare se sono presenti dei superstiti bisognosi d'aiuto imprigionati tra le macerie, senza mettere in pericolo i soccorritori che, una volta che il drone ha inviato tramite GPS la posizione della persona da salvare, possono muoversi a colpo sicuro. Inoltre, questi dispositivi possono essere dei validi alleati per il monitoraggio del rischio idrogeologico – un tema molto sentito nel nostro Paese. Ai droni professionali, inoltre, possono essere abbinati dei sensori, ad esempio di temperatura. A quel punto diventano uno strumento importante per la ricerca di persone disperse grazie alla loro capacità di coprire velocemente ampie zone.
Proprio perché "reclutati" ufficialmente tra le forze dell'ordine, l'ENAC ha stilato un documento che regola l'utilizzo dei droni in modo che non intralcino il traffico aereo. In Olanda, addirittura, la Polizia sta addestrando delle aquile per intercettare i droni illegali.
Un interessante progetto del designer statunitense Alec Momont prevede che sul drone venga integrato un defibrillatore e che venga dato in dotazione alle unità di primo soccorso per intervenire nei casi di arresto cardiaco. Chiamando, ad esempio, il 911 un operatore potrebbe inviare rapidamente sul posto il drone e, quindi, chi sta soccorrendo la vittima (anche un civile) potrebbe subito praticare la defibrillazione seguendo le indicazioni telefoniche dell’operatore. Questo drone, infatti, raggiunge i 100 km/h.

E per i professionisti?
Numerose sono le startup emerse per lo sviluppo di droni dedicati ad aziende e professionisti. L'istituto di ricerca Idate Research prevede che nel 2024 il mercato dei droni varrà qualcosa come 2,3 miliardi di dollari e ci saranno oltre 170 mila esemplari in volo e 12 milioni di modelli giocattolo, come i quadricotteri radiocomandati. I droni, infatti, possono essere usati da geometri ed architetti per disegnare planimetrie partendo dalle immagini aeree o anche per valutare la dispersione termica degli edifici. Gli installatori di pannelli fotovoltaici possono scattare immagini che li aiutino nell'individuare il posizionamento migliore per la corretta esposizione solare. Grandi aspettative riguardano il settore dell'agricoltura perché grazie ai droni è possibile monitorare attentamente le colture, evidenziare eventuali anomalie ed intervenire prontamente. Ad esempio, se il drone rileva che una pianta necessita di acqua o di fertilizzante, l'agricoltore potrà calibrare le quantità specifiche per quanto richiesto, senza più sprechi.
Infine, nel settore medicale, oltre al progetto per gli interventi di urgenza, queste startup stanno lavorando per utilizzare i droni anche per il trasporto di merci come i medicinali da banco o salvavita.
Insomma, ora i droni fanno sul serio.