Deep web: il lato oscuro della rete

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02/02/2016 Alessandra Basile 2667

Criminali, governi, attivisti politici... Tra leggende metropolitane e realtà, scopriamo cos'è il web invisibile, come vi si accede e cosa nasconde.

Lo sapete che, con i comuni browser, state navigando solo il 4% delle pagine Internet realmente esistenti in rete? Come la prendereste se vi dicessimo che esiste un altro web, grande circa 500 volte il web visibile, quello che - per intenderci - visitate tutti i giorni? Si tratta del cosiddetto "deep web", frequentemente paragonato a un iceberg. Infatti, solo una minima parte della rete è visibile. Per il resto, bisogna immergersi nelle sue profondità.

Il regno dell'anonimato
Il deep web è tecnicamente composto da tutte quelle pagine che non vengono segnalate ai motori di ricerca e che, pertanto, non sono indicizzate. Una raccolta infinita di siti nascosti - di ogni genere - che non usano i consueti protocolli di rete http. Nato una ventina d'anni fa per fini militari, come qualsiasi cosa che rimane nascosta e irrintracciabile, è diventato un ricettacolo di illegalità. Al giorno d'oggi viene prevalentemente (ma non solo) utilizzato da criminali e truffatori per i loro affari. Accedere a questo mondo sommerso non è così complesso: è sufficiente un computer, una connessione web e una rete di anonimizzazione, come il browser TOR (The Onion Router – chiamato così poiché gli url di questi siti terminano con l'estensione .onion). La caratteristica principale del deep web, infatti, è che tutto resta anonimo. Nulla è tracciato. Il proprio indirizzo IP cambia, i contenuti delle pagine sono custoditi sui PC dei vari utenti secondo la logica peer-to-peer e scambiati in forma criptata, quindi non si eliminano semplicemente chiudendo una pagina, come per il web visibile.

Niente mappe, ma un mondo che muta costantemente forma
Come si naviga nel deep web? Scordatevi un motore di ricerca alla Google. Qui si utilizzano degli elenchi di link diretti, come Hidden Wiki, o i siti menzionati nei forum. Non sono link con nomi mnemonici, ma semplicemente delle sequenze alfanumeriche che, oltretutto, vengono spesso cambiate per essere sempre meno rintracciabili. Insomma, dovete avere bene le idee chiare su cosa volete visitare. D'altra parte, non si accede al deep web per passare il tempo. Chi utilizza questa rete, prevalentemente ha tre scopi differenti: affari illeciti di varia natura, indagini di cybercrime, attivismo politico. 
Nel deep web esistono negozi virtuali in cui si trova veramente di tutto: droga, armi, documenti falsi, materiale contraffatto. Si paga con i bitcoin, la moneta virtuale del web, che comunque si traduce in moneta sonante e reale, e si utilizza un metodo di reputazione degli utenti, un po' come eBay. Silk Road era il sito più conosciuto per questo genere di affari, ma è stato chiuso una prima volta nel 2013 dall'FBI, per poi essere riaperto sotto mentite spoglie un mese dopo. Richiuso nel 2014, il suo creatore Ross Ulbricht è stato condannato all'ergastolo per frode, associazione a delinquere, riciclaggio di denaro e traffico di droga.
Non solo oggetti, però, bensì anche... servizi, se così vogliamo chiamarli. L'FBI ha dichiarato che il deep web viene comunemente sfruttato anche per commissionare crimini, come omicidi, rapimenti e intimidazioni. E troverete anche chi vi spiegherà, con dei video tutorial, come produrre sostanze stupefacenti in casa.

Non solo illegalità
Come si è intuito dalle righe precedenti, Governi e Servizi Segreti sono nascosti tra le pieghe del deep web per le indagini di polizia postale. Oltre a colpire il traffico di materiale illegale, buona parte degli sforzi viene indirizzata alla lotta alla pedopornografia che ha trovato nel deep web un terreno fertile, facilitato dall'anonimato. Ma non solo le tradizionali forze dell'ordine sono impegnate in questo senso, anche gli hacker di Anonymous sono sulle loro tracce. Nel 2011, ad esempio, hanno preso possesso di "Lolita City" e hanno diffuso quante più informazioni possibili sui suoi utenti (oltre 1.500).
Infine, c'è l’altro risvolto del deep web, quello più etico. Il web invisibile rappresenta un punto d’incontro per dissidenti, blogger, giornalisti che possono scambiarsi informazioni per sostenere le loro battaglie. Soprattutto nei paesi in cui vige la censura, questo sistema offre una valida possibilità di sensibilizzazione e di organizzazione. Per esempio, qui sono stati copiati tutti i documenti di Wikileaks che denunciano quanto successo durante la guerra in Iraq e Afghanistan.

Insomma, come qualsiasi altro strumento, tutto sta dall'utilizzo che vogliamo farne. L'uomo, come sempre, è riuscito a trasformare un potentissimo strumento di informazione in qualcosa di illecito, ma non solo per questo dev'essere conosciuto il deep web. È, però, importante non entrarvi in maniera sprovveduta, solo mossi dallo spirito di curiosità: se vi va bene, potreste trovarvi il computer infettato da qualche virus, se vi va male, qualcuno potrebbe clonare i vostri dati, prosciugarvi il conto in banca, spiarvi dalla webcam del vostro notebook... Un consiglio: statene alla larga.