
Sicuramente avete in tasca uno smartphone – o anche due. E probabilmente lo state usando per leggere questo articolo, usando un bel display a colori e scorrendo il testo con il touchscreen. Ma vi ricordate com'erano i telefoni cellulari quando sono usciti sul mercato? Vi ricordate quali sono i cellulari storici che hanno indelebilmente impresso un solco nell'evoluzione della telefonia portatile? Vi raccontiamo come è andata, dal primo cellulare Motorola, passando dai vecchi modelli Nokia fino allo smartphone come siamo abituati a conoscerlo.
Scegli il tuo smartphone
Motorola fa la storia con il primo cellulare
Era il 1973 quando è stata fatta la prima chiamata con un telefono cellulare, quindi 46 anni fa. Ma da quel primo prototipo in realtà ci vollero ancora 10 anni di lavoro per ultimare il primo cellulare della storia: si tratta del Motorola DynaTAC 8000X, realizzato da Martin Cooper. Pesava quasi un chilo, sosteneva non più di 45 minuti di conversazione e costava intorno ai 4.000 dollari – vale a dire circa due stipendi. In realtà non ebbe un successo enorme, ma ha dato il "la" alla fortunatissima e popolarissima storia dei telefoni cellulari che ha visto tantissime forme e design (alcuni discutibili...), così come caratteristiche che una volta sembravano futuristiche ed impossibili, come il touchscreen.
È sempre Motorola, agli inizi, la pioniera dei telefoni cellulari storici e segna un vero colpo con il Motorola StarTAC nel 1996. Si tratta di uno dei modelli più famosi e che ha introdotto uno stile tutto nuovo, a conchiglia (o clamshell), ispirandosi alla celebre saga di Star Trek. Finalmente il cellulare diventa veramente portabile grazie a un peso molto più contenuto (88 grammi) ed una maneggevolezza sconosciuta al suo predecessore DynaTAC. Per usarlo era necessaria una SIM delle dimensioni di una carta di credito... E pensare che ora usiamo le micro SIM e le nano SIM!
L'evoluzione continua con un nuovo nome: Nokia
I giochi iniziano a farsi interessanti ed ecco che altri brand si affacciano al mondo della telefonia mobile. È la volta di Nokia che si affaccia al nuovo millennio con un modello che ha sbaragliato il mercato: il famosissimo Nokia 3310. Si tratta di uno dei modelli più venduti della storia, qualcosa che si aggira attorno ai 126 milioni di pezzi venduti. In pochissimo tempo è diventato uno status symbol grazie alle cover intercambiabili, agli sfondi animati e alle suonerie personalizzabili. I ragazzi dell'epoca passavano ore a sfidarsi a Snake, il celebre gioco con il serpente che doveva mangiare tutto quello che appariva sul display senza arrotolarsi sulla sua stessa coda che man mano si allungava.
Ma è un'altra la caratteristica che ha impresso indelebilmente il suo nome nella hall of fame dei cellulari storici: era indistruttibile. Resistente a cadute, immersioni fortuite in acqua, sollecitazioni di vario genere, aveva anche un'autonomia straordinaria, ben 4 ore e mezza di conversazione. Infatti, 16 anni dopo, girano ancora su Facebook vignette umoristiche che ironizzano sul fatto che se ci mettessimo a rispolverare il nostro Nokia 3310 che abbiamo in cantina, lo troveremmo ancora accesso e con due tacche di batteria.
Gli anni Duemila: i telefoni iniziano a diventare smart
Con il 2002 anche Sony Ericsson, che già aveva presentato alcuni modelli negli anni precedenti, s'impone con un cellulare molto famoso: il Sony Ericsson P800. Il display diventa a colori e viene introdotto il pennino che ora tanto vediamo sugli smartphone con display ampio – i phablet, come il Samsung Note – per una migliore interazione con il telefono. Fu un grande successo.
Ma è ancora Nokia che nella seconda metà degli anni Duemila realizza un altro cellulare storico: il Nokia N70. Nonostante andassero di moda i telefoni a conchiglia, come il Motorola RAZR, Nokia decise di puntare sul design candybar. Il vero asso nella manica di questo telefono era il comparto fotografico: innanzitutto, la fotocamera posteriore da 2,1 MegaPixel, ma anche quella interna da 2 MegaPixel da usare per le videochiamate. Un servizio che allora non era molto diffuso, anche perché gli operatori lo facevano pagare caro, ma è con il Nokia N70 che le videochiamate hanno preso piede e, sempre grazie alla fotocamera interna, sono arrivati i primi selfie. Con questo modello, Nokia recupera il design a scatto che già aveva riscosso un gran successo con l'8110, altresì conosciuto come il Banana Phone apparso nel film Matrix. L'8110 presentava una parte scorrevole frontale che rivelava la tastiera; il Nokia N70 invece dietro una parte in plastica nascondeva l'obbiettivo della fotocamera.
Infine, con questo telefono era possibile navigare su Internet e usare le prime app, come il navigatore GPS.
Arriva l'iPhone e cambia tutto
Il 8 gennaio 2007 dal palco del MacWorld, Steve Jobs presenta il primo iPhone. Il telefono cellulare diventa quello che oggi chiamiamo smartphone: la tastiera fisica sparisce a beneficio di un display full touch, il telefono viene dotato di una memoria interna da 4 o 8 GB per poter ospitare decine di applicazioni studiate appositamente per l'utilizzo via mobile. Ed è subito un successo planetario: nelle prime 30 ore sono stati venduti qualcosa come 270mila pezzi e la vita di tutti noi cambia per sempre. iPhone o non iPhone, ora siamo un po' tutti schiavi dallo smartphone, siamo "sempre connessi" e sempre online controllando le notifiche sul display e condividendo le nostre giornate su Facebook o Instagram. Quando neanche 10 anni fa ci trovavamo con gli amici sul muretto a giocare a Snake, a scambiarci suonerie e wallpaper via bluetooth o a farci gli "squilli" con il fidanzato o la fidanzata di turno. In un certo senso, gli ultimi decenni non hanno visto solo l'evoluzione dei telefoni cellulari, ma anche la nostra.
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Motorola fa la storia con il primo cellulare

È sempre Motorola, agli inizi, la pioniera dei telefoni cellulari storici e segna un vero colpo con il Motorola StarTAC nel 1996. Si tratta di uno dei modelli più famosi e che ha introdotto uno stile tutto nuovo, a conchiglia (o clamshell), ispirandosi alla celebre saga di Star Trek. Finalmente il cellulare diventa veramente portabile grazie a un peso molto più contenuto (88 grammi) ed una maneggevolezza sconosciuta al suo predecessore DynaTAC. Per usarlo era necessaria una SIM delle dimensioni di una carta di credito... E pensare che ora usiamo le micro SIM e le nano SIM!
L'evoluzione continua con un nuovo nome: Nokia
I giochi iniziano a farsi interessanti ed ecco che altri brand si affacciano al mondo della telefonia mobile. È la volta di Nokia che si affaccia al nuovo millennio con un modello che ha sbaragliato il mercato: il famosissimo Nokia 3310. Si tratta di uno dei modelli più venduti della storia, qualcosa che si aggira attorno ai 126 milioni di pezzi venduti. In pochissimo tempo è diventato uno status symbol grazie alle cover intercambiabili, agli sfondi animati e alle suonerie personalizzabili. I ragazzi dell'epoca passavano ore a sfidarsi a Snake, il celebre gioco con il serpente che doveva mangiare tutto quello che appariva sul display senza arrotolarsi sulla sua stessa coda che man mano si allungava.
Ma è un'altra la caratteristica che ha impresso indelebilmente il suo nome nella hall of fame dei cellulari storici: era indistruttibile. Resistente a cadute, immersioni fortuite in acqua, sollecitazioni di vario genere, aveva anche un'autonomia straordinaria, ben 4 ore e mezza di conversazione. Infatti, 16 anni dopo, girano ancora su Facebook vignette umoristiche che ironizzano sul fatto che se ci mettessimo a rispolverare il nostro Nokia 3310 che abbiamo in cantina, lo troveremmo ancora accesso e con due tacche di batteria.
Gli anni Duemila: i telefoni iniziano a diventare smart
Con il 2002 anche Sony Ericsson, che già aveva presentato alcuni modelli negli anni precedenti, s'impone con un cellulare molto famoso: il Sony Ericsson P800. Il display diventa a colori e viene introdotto il pennino che ora tanto vediamo sugli smartphone con display ampio – i phablet, come il Samsung Note – per una migliore interazione con il telefono. Fu un grande successo.
Ma è ancora Nokia che nella seconda metà degli anni Duemila realizza un altro cellulare storico: il Nokia N70. Nonostante andassero di moda i telefoni a conchiglia, come il Motorola RAZR, Nokia decise di puntare sul design candybar. Il vero asso nella manica di questo telefono era il comparto fotografico: innanzitutto, la fotocamera posteriore da 2,1 MegaPixel, ma anche quella interna da 2 MegaPixel da usare per le videochiamate. Un servizio che allora non era molto diffuso, anche perché gli operatori lo facevano pagare caro, ma è con il Nokia N70 che le videochiamate hanno preso piede e, sempre grazie alla fotocamera interna, sono arrivati i primi selfie. Con questo modello, Nokia recupera il design a scatto che già aveva riscosso un gran successo con l'8110, altresì conosciuto come il Banana Phone apparso nel film Matrix. L'8110 presentava una parte scorrevole frontale che rivelava la tastiera; il Nokia N70 invece dietro una parte in plastica nascondeva l'obbiettivo della fotocamera.
Infine, con questo telefono era possibile navigare su Internet e usare le prime app, come il navigatore GPS.
Arriva l'iPhone e cambia tutto
Il 8 gennaio 2007 dal palco del MacWorld, Steve Jobs presenta il primo iPhone. Il telefono cellulare diventa quello che oggi chiamiamo smartphone: la tastiera fisica sparisce a beneficio di un display full touch, il telefono viene dotato di una memoria interna da 4 o 8 GB per poter ospitare decine di applicazioni studiate appositamente per l'utilizzo via mobile. Ed è subito un successo planetario: nelle prime 30 ore sono stati venduti qualcosa come 270mila pezzi e la vita di tutti noi cambia per sempre. iPhone o non iPhone, ora siamo un po' tutti schiavi dallo smartphone, siamo "sempre connessi" e sempre online controllando le notifiche sul display e condividendo le nostre giornate su Facebook o Instagram. Quando neanche 10 anni fa ci trovavamo con gli amici sul muretto a giocare a Snake, a scambiarci suonerie e wallpaper via bluetooth o a farci gli "squilli" con il fidanzato o la fidanzata di turno. In un certo senso, gli ultimi decenni non hanno visto solo l'evoluzione dei telefoni cellulari, ma anche la nostra.