Che cos'è l'HDR e come capire questo formato sui televisori

Guida all'acquisto
29/05/2020 Carlo Peroni, Alessandra Basile 18322

Il formato HDR deriva dalla fotografia ma ha segnato una profonda rivoluzione anche nel mondo dei televisori, le cui schede tecniche presentano diversi standard HDR. Come capirli? Scoprilo in questa guida.

Le innovazioni tecnologiche non sono sempre facili da comprendere. E il marketing ci mette del suo per assecondare la nostra voglia di acquisto, cercando di sedurre le nostre emozioni, più che comunicare con chiarezza le caratteristiche innovative dei propri prodotti. Ma dietro le etichette più catchy, con cui i produttori pubblicizzano i propri dispositivi, spesso si nascondono piccole rivoluzioni tecniche. L’introduzione del formato HDR sui televisori è una di queste. La tecnologia HDR affonda le sue radici nella fotografia, ma è ormai una caratteristica saliente sui TV che spesso presentano diversi standard, come l’HDR 10, Dolby Vision e HDR10+. Quali sono, però, le differenze tra l’uno e l’altro? Te lo spiego nelle prossime righe.
 

Cos'è l'HDR?

L'HDR (High Dynamic Range) è una tecnologia che si è dapprima imposta nel mondo della fotografia, la cui tecnica si basa sulla giustapposizione di immagini scattate con diverse esposizioni per creare una resa visiva di grande impatto. Dall’HDR in fotografia ai televisori il passo è stato relativamente breve. Il compito del formato HDR è aumentare la qualità di ogni singolo pixel dei nostri schermi. Come? Ampliando la gamma di colori alle sue estremità, quindi sia verso le ombre, così come verso i picchi di luminosità. Ecco perché con HDR si parla di High Dynamic Range, proprio per la gamma cromatica. Non solo, grande importanza acquisiscono i picchi di luminosità, vale a dire la chiarezza espressa in nit. Ecco perché i televisori HDR sono in grado di riprodurre tutte quelle sfumature di colore che effettivamente esistono nel mondo reale.
   

I TV 4K HDR

Parlare di tecnologia 4K HDR è come parlare di un moltiplicatore di qualità che interviene su più fronti. I TV con risoluzione 4K hanno rappresentato sicuramente un grande passo avanti nell’evoluzione degli schermi per l’intrattenimento. Ed ormai quasi tutti i fornitori di contenuti si sono adeguati al nuovo formato ed anche in tutti quei casi in cui non è così, ormai i televisori sono attrezzati per effettuare un buon upscaling. La risoluzione a 3840x2160 pixel tipica del 4K, è sicuramente una caratteristica da prendere in considerazione nel momento in cui si valuta l’acquisto di un televisore, ma non è l’unica, soprattutto quando si parla di pannelli con diagonale superiore ai 50”. Infatti, i grandi produttori hanno da subito affiancato nei propri TV 4K altre caratteristiche in grado di massimizzare la resa qualitativa delle immagini esaltandola con tecnologie complementari. Nel caso delle serie TV top di gamma SUHD di Samsung, tecnologie come Quantum Dot, Peak Illuminator e Auto Depth Enhancer riescono già a ottenere il meglio dai contenuti non nativi.
 

Dal Chiaroscuro all'High Dynamic Range

Il Chiaroscuro è quella tecnica sviluppata nel Rinascimento, tipica della pittura a olio di quel periodo e resa famosa da artisti come Caravaggio, che evidenzia il contrasto di luci e ombre in un dipinto. In un certo senso il chiaroscuro sta alla storia dell’arte come l’HDR ai moderni televisori. Mentre la risoluzione è un parametro facile da capire nella sua aritmetica e fredda oggettività, quando si parla di colori entra in gioco il mondo della percezione soggettiva e del gusto personale. Quali sono, dunque, le caratteristiche da prendere in considerazione per valutare la resa dei colori nel suo insieme? In tutte o quasi le recensioni sui nuovi televisori che menzionano la caratteristica HDR, infatti, si legge qualcosa come: "colori più brillanti". Ma che cosa significa colori più brillanti?
 

HDR = Una gamma di colori più ricca

Lo standard HDTV codifica i colori a 8 bit, poiché ogni colore è composto da rosso, blu e verde, con 8 bit per colore primario abbiamo la codifica a 24 bit, che rende possibili 16,7 milioni di colori. Anche se 16 milioni è una cifra ragguardevole, ciò non impedisce in alcuni momenti il notarsi di fenomeni come il banding. Nei televisori con HDR, dunque, i colori possono essere codificati a 10 bit per colore o anche a 12 bit, portando la gamma di colori che possono essere riprodotti sugli schermi dei TV Led a più di un miliardo.
   

Cosa rende davvero i colori più brillanti?

La gamma di colori è solo il primo parametro da tenere in considerazione quando parliamo di qualità visiva sui televisori. Altrettanto importante è la caratteristica impropriamente nota come luminosità. La luminosità, infatti, si riferisce all’esperienza soggettiva dell’intensità di una fonte luminosa. Il termine corretto, preso in prestito dalla fotometria, è luminanza, che indica il flusso luminoso emesso dalla superficie di oggetto, ed è oggettivamente misurabile.
La luminanza viene espressa in nit, che è appunto il valore tramite cui viene indicata attualmente questa caratteristica nei pannelli delle TV. Ma che cosa sono i nit? Un nit corrisponde a: 1 cd/m2. Senza lasciarsi spaventare dalla formula, si tratta semplicemente della quantità di luce prodotta da una candela in un metro quadrato. La candela è proprio una convenzionale candela di cera.
 

HDR10, HDR10+ e Dolby Vision: cosa cambia per ogni formato

Devi sapere che i televisori di vecchia generazione con Standard Dynamic Range non andavano oltre i 300 – 400 nit. È arrivato poi il formato HDR a raggiungere il picco dei 1.000 nit. Suo "fratello maggiore" è l’HDR 10+ che arriva ad una luminosità di 4.000 nits. Terminiamo, poi, con il Dolby Vision che è un altro standard e la cui chiarezza raggiunge in linea teorica l’incredibile capacità di 10.000 nits.
 

Luci e ombre: l’importanza del contrasto

Abbiamo parlato della luce, ma altrettanto importante è l’oscurità. O meglio, più importante della luminosità, anzi, della luminanza, è il contrasto. Ed è proprio nel rapporto tra luce e ombra, tra chiaro e scuro, che una tecnologia come l’High Dynamic Range va a riscrivere le regole del gioco quando si parla di televisori. Non a caso abbiamo citato la tecnica tipicamente caravaggesca del chiaroscuro per introdurre l’HDR: non è importante solo che un televisore sia luminoso è importante che il televisore massimizzi la resa dei colori attraverso una gestione più ricca nei pannelli di nuova generazione. Con lo standard High Dynamic Range si vanno a definire i contrasti tra parti chiare e scure dello schermo, esaltate da una resa cromatica più precisa e, soprattutto, gestita in autonomia dal televisore.
Ci sono anche da considerare i bit. Infatti, i formati HDR10 e HDR10+ utilizzano una codifica di 10 bit per colore e metadati statici (10 nei TV HDR indica proprio i 10 bit). Dolby Vision, invece, arriva a 12 bit per colore e un utilizzo dinamico dei metadati. Mentre i televisori Dolby Vision sono in grado di supportare HDR-10, la compatibilità non vale nell'altro senso.
 

Quindi cosa cambia?

Al di là dei tecnicismi, la verità è che laddove su un televisore di grandi dimensioni riesci a notare ad occhio nudo la qualità del 4K a differenza di un televisore Full HD, l’HDR rientra più nella sfera personale e nel dettaglio fino di cogliere le sfumature di colore. Ma se abitui un po’ l’occhio alla magnificenza dei TV 4K HDR non torni più indietro.