Come scegliere il piano cottura giusto

Guida all'acquisto
13/03/2018 Maria Antonia Frassetti 8658

Piano cottura elettrico, piano cottura ad induzione o piano cottura a gas? Vediamo quali sono le differenze e qual è la soluzione migliore per la tua cucina.

Il piano cottura è senza ombra di dubbio uno degli elettrodomestici più utilizzati in cucina. Per questo motivo è fondamentale scegliere il modello giusto. Tra i vari criteri di valutazione, il più importante riguarda la tipologia di alimentazione. Non è ovviamente l’unico: bisogna considerare anche le dimensioni e il numero di fuochi o zone di cottura. Per quanto riguarda il primo aspetto, devi valutare lo spazio che hai a disposizione sul piano di appoggio della cucina. Normalmente la profondità è standard (51 cm), mentre la larghezza può variare dai 30 ai 90 cm, a seconda della quantità di punti di cottura integrati. La scelta, in questo caso, dipende dalle tue abitudini: se cucini molto e sei solita preparare più piatti alla volta, con ogni probabilità 4 fuochi non ti possono bastare.

Fatta questa piccola permessa, ti voglio parlare delle differenze a livello di funzionamento e alimentazione. Piano cottura elettrico, piano cottura ad induzione e piano cottura a gas: queste sono le tre opzioni tra cui è possibile scegliere. Sai quali sono i pregi e i difetti di ogni soluzioni? Leggi questa guida e scoprirai come scegliere il piano cottura giusto per la tua cucina.

Scegliere il piano cottura: piano cottura gas
I piani alimentati a gas sono quelli più tradizionali e diffusi. Inoltre, sono quelli più economici. I modelli standard hanno 4 bruciatori (di diversa grandezza e potenza) e sono realizzati in acciaio inox o smaltato, ma esistono anche versioni con 6 fuochi e in vetro temperato. Le griglie servono a dare stabilità alle pentole durante la cottura: possono essere in metallo o ghisa. Quest’ultimo è il materiale da preferire, perché è maggiormente resistente alle alte temperature e al tempo. Data la “pericolosità” del combustibile, i piani cottura a gas integrano una valvola di sicurezza o termocoppia, in grado di rilevare eventuali fughe e di bloccare qualsiasi fuoriuscita. Il fornello a gas è indicato per chi cucina molto tutti i giorni, in quanto si basa su un sistema di alimentazione che permette di contenere considerevolmente i consumi energetici.

Pro e contro dei piani cottura a gas
Pro
- Costano meno degli altri piani cottura
- Consumano poco
- Si possono usare tutti i tipi di pentole e padelle
Contro
- La pulizia dei fornelli (soprattutto quelli in acciaio) e delle griglie non è particolarmente agevole
- La regolazione del calore non è preciso
- C’è molta dispersione di energia
- L’utilizzo del gas richiede particolare attenzione

Piani cottura induzione
I fornelli a induzione si stanno affermando sempre di più nelle cucine italiane, anche se in linea di massima prevedono una spesa d’acquisto maggiore e consumi più alti durante l’utilizzo. Il grande vantaggio risiede nei tempi di cottura, che sono molto più rapidi. Non ci sono fiamme, né fuochi: grazie alla corrente elettrica, speciali bobine producono un campo magnetico che viene trasferito direttamente alle pentole sotto forma di calore. Per quanto riguarda il materiale impiegato, la piastra induzione è realizzata in vetroceramica, che è resistente al calore (anche se è più sensibile ai graffi) e di facile pulizia. L’induzione è consigliata a chi cerca una soluzione pratica e di facile gestione, ma anche a chi ha poco tempo da dedicare alla cucina. A parte questo, si tratta di una scelta obbligata tutte le volte in cui non è possibile realizzare un impianto a gas.

Pro e contro del piano ad induzione
Pro

- La regolazione del calore è precisa
- Non c’è dispersione di energia
- Facilità di pulizia
- Non si corre il rischio di scottarsi, in quanto il calore viene sprigionato solo nell’area dove viene appoggiata la pentola
- Gli alimenti cuociono più velocemente e in modo più uniforme
Contro
- Costano di più
- Consumano di più
- Bisogna utilizzare apposite pentole per induzione: devono essere fatte di materiale sensibile al campo magnetico, quindi ferrose.

Come scegliere il piano cottura: fornelli elettrici
L’ultima tipologia da valutare è il piano cottura elettrico a conduzione: le piastre possono essere radianti (se vengono scaldate da una resistenza elettrica circolare) oppure alogene (se sono alimentate da potenti luci alogene). In entrambi i casi, il piano è in vetroceramica.  Anche questa soluzione è particolarmente costosa e comporta consumi energetici elevati, maggiori rispetto ai sistemi a induzione. Non possono essere utilizzati tutti i tipi di pentole, in quanto è necessario che abbiano il fondo perfettamente piatto. Inoltre, pur non essendoci la fiamma, le piastre raggiungono temperature molto elevate anche al di fuori della zona di cottura e restano calde per un po’ di tempo dopo lo spegnimento. Bisogna quindi fare molta attenzione nell’utilizzarle, perché possono essere pericolose.  Per questo motivo (e anche per i costi), non sono consigliate per un uso continuativo e intenso: vanno bene per essere impiegate ogni tanto, ad esempio, nelle case delle vacanze oppure nelle taverne.

Pro e contro dei piani cottura elettrici
Pro

- Facilità di pulizia
- Facilità di installazione e di manutenzione
- Velocità di cottura
Contro
- La piastra diventa ustionante durante l’utilizzo e resta bollente per un po’ di tempo anche dopo essere stata spenta
- E’ la soluzione più costosa, sia per il prezzo di acquisto che per i consumi
- Sono necessarie pentole ad hoc con il fondo lineare e opaco