Come pulire la stampante: 3 cose da sapere

Guida all'acquisto
22/06/2020 Danilo Pagnin 6542

La pulizia di una stampante è necessaria al fine di mantenerla in piena efficienza e di farla durare il più a lungo possibile: ecco 3 cose da sapere per pulire una stampante.

Secondo l'ISTAT ancora nel 2018 il 25% delle famiglie italiane era ancora fuori dal mondo di Internet: nessuna connessione a banda larga e spesso nessun computer in casa. L’epidemia da Coronavirus tuttora in corso nel mondo ha obbligato molte persone che ancora non ne possedevano uno a dotarsi di un computer o almeno di un tablet, per comunicare col mondo e sapere in tempo reale gli aggiornamenti che riguardavano il virus, le sue conseguenze e conoscere i dettagli delle restrizioni in vigore. Anche le stampanti hanno visto un notevole incremento di vendite nel corso del 2020: la necessità di stampare le autocertificazioni necessarie per muoversi durante il lockdown e, per chi ha figli, di stampare materiali per lo studio e i compiti inviati dagli insegnanti, ha obbligato chi ne era sprovvisto a procurarsene una. Occorre quindi familiarizzarsi con un mezzo che per molti è una novità: oltre al cambio delle cartucce o dei toner, ricordati che tenere in ordine le stampanti è fondamentale per farle durare più a lungo e garantirti sempre un’alta qualità delle stampe. Ecco le tre cose fondamentali da tenere a mente per sapere come pulire la tua stampante.
 
 

1. Perché è necessaria la pulizia delle testine della stampante inkjet

Le testine sono il luogo in cui l’inchiostro di una cartuccia viene spruzzato o emulsionato (a seconda del tipo di tecnologia di stampa) sul foglio di carta o altro supporto di stampa inserito nella stampante attraverso gli ugelli (= piccoli forellini). Si tratta quindi di un luogo particolarmente delicato in cui l’accumulo di sporco o il disseccamento dell’inchiostro superficiale possono causare sbavature nella stampa fino al blocco totale dell'operatività della macchina. In particolare, un uso poco frequente della stampante può essere una delle cause più diffuse dell’essicamento dell’inchiostro residuo superficiale negli ugelli. Per evitare di trovarti in seria difficoltà nel caso tu abbia bisogno di effettuare una stampa rapidamente, devi periodicamente attivare i tool che ogni brand prevede per una pulizia automatica degli ugelli di stampa. Questa opzione è disponibile su molte delle macchine dei brand più importanti (penso alle stampanti Epson, Canon o HP) ed è attivabile direttamente dal pannello di controllo della stampante (se presente) con una specifica voce ("pulizia testine" o similare) oppure utilizzando le utility del software installato sul PC per stampare. Ti consiglio sempre, nel caso, di consultare le informazioni rese disponibili sui siti dei produttori o attivare i centri assistenza per maggiori dettagli. Se la macchina è ancora in garanzia, l'assistenza del produttore potrà nell'eventualità effettuare direttamente anche un intervento tecnico, purché ovviamente tu stia utilizzando cartucce originali.
 
Qualora tutte le utility non siano state in grado di risolvere il problema, dopo aver verificato il livello di inchiostro per capire se il problema stia nello scarso livello di una o più cartucce, non ti resta che tentare di risolvere il problema "manualmente". Intervenire fisicamente sulle cartucce è un'opzione da considerare sempre come extrema ratio, tuttavia potresti tentare di estrarre le cartucce (non prima di aver spento la macchina e averla scollegata dalla rete elettrica) e provare a utilizzare un panno pulito e di un tessuto che non lasci pelucchi, imbevuto di alcool o di altro detergente in grado di sgrassare una superficie, e metterlo a contatto con le testine, strofinando delicatamente. Un’opzione ulteriore (da utilizzare con molta cautela e consapevole che si tratta di un tentativo estremo) è di immergere le testine in acqua calda fino a che non si veda il liquido macchiarsi di inchiostro, segno che l'incrostazione superficiale si è sciolta. Prima di reinserirle, asciuga con cura le cartucce.
 

2. Pulizia della stampante laser: differenze con le inkjet

Una stampante laser non ha delle vere e proprie testine da dove l'emulsione di grafite viene spruzzata, come avviene per le stampanti inkjet, pertanto l’essicamento superficiale non si verifica (il toner è riempito con una sorta di polvere). La diversa tecnologia rispetto alle inkjet non significa che le stampanti laser non abbiano problemi di pulizia, anzi. Nel caso di cattiva qualità delle stampe, di sbavature o quant’altro, una delle possibili cause è l’eccessivo residuo di grafite rimasta sul rullo fusore (tamburo fotosensibile), dove avviene il processo di stampa sul foglio. Nel corso dell’utilizzo, un residuo di grafite resta sul rullo e ciò a lungo andare può produrre peggioramenti nella qualità. Come avviene nelle stampanti inkjet, come prima opzione si possono attivare le varie utility di manutenzione previste nel software di installazione e/o all’interno del sistema operativo. Qualora ogni tentativo sia stato vano o poco efficace, si può percorrere una manutenzione "fai da te" munendoti di un panno integro, che non lasci pelucchi, imbevuto di alcool o di altro detergente e passarlo sul rullo per rimuovere lo sporco. 
 
Oltre a questa eventualità, occorre ricordare che le stampanti laser producono, durante il loro funzionamento, sempre qualche residuo di polvere di grafite che inevitabilmente "sfugge" al toner, e che nella gran parte dei casi è nociva. Una buona manutenzione della stampante laser deve pertanto prevedere periodicamente la pulizia dei vani in cui il toner è inserito, con un accessorio per piccoli spazi dell’aspirapolvere e/o passando (con un paio di guanti) un panno usa e getta imbevuto di detergente alcoolico o di altro tipo. Le stampanti professionali sono normalmente dotate di una vaschetta chiamata "contenitore di toner esausto" che viene periodicamente sostituita e che si trova sotto il gruppo fusore dove avviene il processo di stampa. Questo contenitore va poi smaltito a norma di legge, seguendo le normative che regolano lo smaltimento dei toner esausti. In caso di una macchina laser, la corretta pulizia della stampante è fondamentale per il funzionamento ma anche per mantenere salubre l'ambiente domestico o di lavoro nel quale si trova.
 
 

3. Pulizia stampanti: consigli validi per tutte le macchine

Una volta chiarite le specificità delle tecnologie inkjet e laser, la pulizia di una stampante deve seguire le stesse logiche che riguardano un qualunque oggetto di uso frequente, specialmente in questi tempi di epidemia da Conoravirus: pulire frequentemente le parti che vengono toccate spesso (il coperchio, l’alimentatore fogli se presente, il piano di vetro nel caso di funzione scanner, ecc.) con un panno imbevuto di un detergente ad azione disinfettante e tenere in ogni caso pulite le parti esterne, come per un qualunque oggetto casalingo. Oltre a ciò, un ottimo alleato può essere una bomboletta di aria compressa spray, che, attivata su tutte le parti interne di accumulo polveri (sia naturali sia originate dal toner, nel caso delle stampanti laser), tiene in efficienza sia le parti meccaniche in movimento sia quelle elettroniche, per cui la polvere è sempre un pessimo cliente .
Infine, se stai utilizzando aria compressa per la pulizia della stampante laser, meglio se operi all’aria aperta o almeno in un ambiente ben aerato in quanto, come già ricordato, le polveri dei toner sono nocive.
 
Pulire la stampante, insomma, non è quasi mai un'operazione particolarmente complicata e farlo regolarmente seguendo questi semplici consigli ti permetterà di evitare fastidiosi inconvenienti.
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