
Negli ambienti di lavoro è oggi normale essere circondati da apparecchiature elettriche di ogni tipo. Dal computer sulla nostra scrivania fino al più sofisticato degli apparecchi specializzati, tutti i dispositivi hanno in comune il fatto di essere collegati a una rete di alimentazione elettrica. Quest’ultima non sempre è stabile e da una sua corretta gestione dipende la “salute” di tutto il nostro parco macchine. L'IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers) ha individuato uno standard (Standard IEEE 1159-1995, “IEEE Recommended Practice for Monitoring Electrical Power Quality” – Procedure consigliate per il monitoraggio della qualità dell'alimentazione elettrica) che include le definizioni delle principali anomalie e disturbi. Molto spesso basterà scegliere il giusto UPS per prevenire a monte l’insorgere di queste problematiche.
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Cerchiamo di capire insieme quali sono le cause più comuni per le anomalie di alimentazione e, soprattutto, i possibili effetti sulle nostre apparecchiature. Conoscere eventuali problematiche è l’unico modo che abbiamo per anticiparle, ma non è sempre facile mettersi d’accordo sulla terminologia. Lo standard IEEE 1159-1995 ha proprio come scopo principale quello di individuare i termini più corretti per descrivere in completezza tutte le possibili problematiche che possono coinvolgere gli impianti di alimentazione elettrica nelle aziende di tutte le dimensioni.
Com’è fatta l’elettricità?
Se si misura l’elettricità con un oscilloscopio, essa presenta l’aspetto di una onda sinusoidale simmetrica, che varia a 50 o 60 cicli al secondo (misurati in Hertz). Ogni variazione nella forma di quest’onda corrisponde a uno specifico problematica nell’alimentazione.
1. Disturbi transitori
I disturbi transitori sono potenzialmente tra gli eventi più dannosi che possono capitare a un sistema elettrico. Si dividono principalmente in due categorie: impulsivi e oscillatori.

Sostanzialmente si tratta di picchi elevati di breve durata (inferiore ai 50 nanosecondi) che aumentano i livelli di corrente. Spesso questo tipo di eventi viene confuso o erroneamente classificato come sbalzo di tensione, guasto, sovratensione o picco. Tra le cause principali dei disturbi transitori impulsivi troviamo fulmini e scariche elettrostatiche.


Intuitivamente, interruzione è la perdita di tensione elettriche e, a seconda della durata, può essere classificata come:
- Istantanea: da 0,5 a 30 cicli
- Momentanea: da 30 cicli a 2 secondi
- Temporanea: da 2 secondi a 2 minuti
- Sostenuta: oltre i 2 minuti
Viene usualmente causata da danni tangibile subiti dalla rete: fulmini, guasti esterni dovuti a maltempo, guasti interni dovuti al funzionamento anomalo di un macchinario. Questa tipologia di problematiche viene sperimentata da tutti noi quando in ambiente domestica capita che salti la corrente, magari perché abbiamo fatto partire la lavatrice quando il forno era già acceso. Spesso la rete elettrica di un'abitazione riesce a gestire la problematica in autonomia e la corrente “torna” da sola. Altre volte va fatta ripartire manualmente. Se in ambiente casalingo ciò può sembrare fastidioso, in una azienda anche piccola può influire sensibilmente sulla produttività.

Con il termine buco di tensione si indica una riduzione della tensione elettrica della durata di al massimo un minuto. I buchi di tensione possono essere causati da guasti o dall’accensione di macchinari a carico elevato, che va a causare una riduzione significativa della tensione all'interno del circuito.
Può darsi che i danni causati da questa problematica non siano visibili nell’immediato. I buchi di tensione, accumulandosi nel lungo periodo, possono danneggiare le apparecchiature o essere responsabili della corruzione dei dati archiviati. Un dispositivo UPS è in grado di assorbire eventuali scompensi, mantenendo stabile l’alimentazione delle macchine a esso collegate anche in caso di buchi di tensione nel nostro sistema elettrico. L’accumularsi di buchi di tensione, infatti, può generare sul lungo termine il fenomeno della sottotensione. Non si parla più di abbassamento di tensione per non generare ambiguità. La sottotensione può provocare il surriscaldamento di un motore o, nel caso di un computer, guastarne irrimediabilmente il sistema di alimentazione.
4. Picchi – Sovratensione
Il picco di tensione è il fenomeno speculare al buco di tensione, ovvero un aumento della tensione della durata di al massimo un minuto. Può essere causato da una elevata riduzione di carico e può dare origine a errore di trascrizione di dati e a fenomeni come il tremolio dell’impianto di illuminazione. Anche in questo caso un gruppo di continuità può essere sufficiente per schermare i dispositivi più delicati da questo disturbo.
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Il picco di tensione è il fenomeno speculare al buco di tensione, ovvero un aumento della tensione della durata di al massimo un minuto. Può essere causato da una elevata riduzione di carico e può dare origine a errore di trascrizione di dati e a fenomeni come il tremolio dell’impianto di illuminazione. Anche in questo caso un gruppo di continuità può essere sufficiente per schermare i dispositivi più delicati da questo disturbo.


5. Distorsioni della forma d’onda
Le anomalie nella forma d’onda possono essere raggruppate in cinque diverse categorie:






Si tratta di una variazione della forma d’onda dovuta all’inserimento o al distacco di grossi carichi nel sistema. Possono essere sia sistematici che estemporanei e spesso sono causa del tipico sfarfallio delle lampadine a incandescenza.
7. Variazioni di frequenza
Questa anomalia non si verifica nei sistemi collegati alla rete elettrica, ma può verificarsi in situazioni dove vengono usati generatori per fornire energia in loco. Le apparecchiature elettroniche e informatiche sono abbastanza tolleranti riguardo a questa anomalia. Ne soffrono invece i dispositivi a motore e quelli sensibili a variazioni minime di elettricità e che necessitano di alimentazione costante.